Selbst-bewusstsein.com è lieto di ospitare nelle proprie pagine la versione digitale di un testo unico nel suo genere, che in Italia come all’estero ha suscitato l’interesse di centinaia di lettori, persone alla continua ricerca di risposte, adatte ai propri tempi, ai quesiti che dal suo apparire qui sulla Terra hanno accompagnato l’Uomo.
Si tratta del "Liber Lux", il libro della luce, che come il titolo suggerisce si propone di portare un pò di chiarezza in questioni tanto delicate quanto perlopiù trascurate o travisate al giorno d’oggi, senza tralasciare tuttavia un pizzico di ironia ed umorismo.
Ai visitatori della nostra dimora virtuale offriamo dunque la possibilità di questa lettura altamente stimolante, sperando che possa compiersi l’intenzione di chi il testo l’ha scritto: realizzare sé stessi.
Chi fosse interessato ad avventurarsi tra le pagine del "Liber Lux" potrà trovare alla propria destra l’indice del libro, con alcuni estratti del testo, entrambi visionabili gratis.

    Prefazione
  1. Realtà e illusione
  2. Intelligenza e intelletto
  3. Pensiero e parola
  4. Dialogo tra un passante e un pescatore
  5. Il calderone
  6. Volontà e affini
  7. Il singolo e la società
  8. Leggi e struttura universale
  9. Due parole sull’aldiquà
  10. L’iniziazione
  11. Il giorno dopo

Il prezzo del libro è di 10 euro. Se sei interessato all’acquisto clicca sul bottone sottostante oppure contattaci.

...; per comprendere meglio, cito un altro esempio: pensiamo a quando ci capita di incontrare una persona che ci sta antipatica perchè in passato ci ha accusato di un fatto che non abbiamo commesso. Questo torto subito è stato registrato da qualche parte, e li è rimasto silenziosamente. Parlando con quell’individuo riaffiora sempre lo stesso fastidio che da allora è rimasto nella cantina del nostro essere a nostra insaputa. Anche se quel tizio si fosse svegliato di buonumore noi non lo avremo notato, ma qualsiasi cosa avesse detto o fatto, ci avrebbe dato noia. In momenti del genere noi siamo fermamente convinti di percepire il mondo reale con i cinque sensi mentre non vediamo nient’altro che la seccatura che è dentro di noi, e tutti i pensieri che ci circolano nella capoccia non fanno nient’ altro che confermare il malessere animico. Da quanto appena detto, ci si rende subito conto che l’uomo non percepisce il mondo esteriore, ma è immerso in un mare di sensazioni, percezioni, sentimenti, pensieri, che in generale circolano inconsciamente nella nostra vita interiore,...

... Dunque, il vero pensare non ha nulla a che vedere con il solito dialogo interiore quotidiano sopracitato. Questa continua "conversazione" che una parte di noi stessi conduce con un’altra, esclude a priori una qualsiasi vera attività interiore in quanto impiega buona parte dell’attenzione a nostra disposizione; quel poco che ci rimane è usato di solito per stare sempre all’erta al fine di captare qualche offesa (o complimento) dei nostri simili. Nel caso non scorgiamo nulla di simile, provvediamo immediatamente ad inventarcelo! Dopodiché il nostro pilota automatico inizia ad analizzare che cos’è accaduto, se qualcuno ha un minimo di buon senso cercherà poi di risolvere la situazione. Come? Pensando e rimuginando senza accorgersi che la vita gli spira accanto come un soffio...

Eccoci giunti al capitolo del "calderone", chiamato in questo modo per esprimere ciò che altrimenti, con una sola parola, dir non si potrebbe. Si tratta di una grande pentola dove s’incontra di tutto e di più; emozioni, sensazioni, percezioni interiori – non dettate, dunque, dai cinque sensi –, desideri, stati d’animo e cosi via. Mettendo in moto l’attività cerebrale, insieme a ciò che le sta dietro, mi sono reso conto che nel "pentolone" è presente un numero tale di elementi da rendere impossibile intitolare questo capitolo semplicemente "i sentimenti", "gli stati d’animo" o qualcosa di simile, in quanto tutti questi elementi fanno parte di una stessa zuppa, il cui vapore sale nella testa determinando il nostro soggiorno qui su questo strano pianeta. Ma procediamo con cautela, scomponiamo questa minestra e osserviamo più da vicino ogni ingrediente, in modo di avere poi un minimo di informazione per rimetterli insieme (o almeno cosi si spera. Dovrà essere il lettore stesso, infatti, a rimettere insieme tutti gli elementi scomposti con lo scopo di favorire una buona comprensione dell’entità umana)...

...Esiste un secondo atteggiamento abbastanza peculiare, denominato "la tattica dello struzzo"; non sappiamo se la diceria secondo cui questo grazioso animale nasconderebbe la testa sotto terra in caso di pericolo sia vera, ma la maggior parte delle persone ne hanno sentito parlare. Comunque, questo è l’atteggiamento di alcuni bambini nel corpo di adulti che occupano "la cima della piramide". Essi non hanno raggiunto "l’età matura" – come la stragrande maggioranza degli esseri bipedi – sono fermi all’adolescenza o peggio; per trovare conferma basta osservarne gli atteggiamenti con un po’ di attenzione. Ciò che li differenzia dai graziosi animali pennuti, o dai ragazzi scoperti nel compiere una bravata, è l’enorme numero di vite umane di cui sono responsabili, di fronte alle quali combinano delle "birichinate" o "nascondono la testa sotto terra". Probabilmente le masse, ingannate, al momento non si accorgono di questa situazione, ma si sa, un dolcino tira l’altro, ovvero una notizia amara tira un’altra e con il tempo tutte queste idiozie andranno ad accumularsi nello stomaco dell’umanità, l’inconscio collettivo; quando saranno digerite si giungerà ad una gigantesca defecazione a livello umanitario, se ciò non sta già avvenendo negli ultimi decenni. Tutte queste manipolazioni senza uno scopo ben preciso rendono le persone sempre più insoddisfatte, il che implica la necessità di nuovi trucchi alla fine di tenerle a bada...

...Tutto il rito funebre viene celebrato come si pratica un mestiere qualsiasi, ad esempio lavorare in fabbrica, ovvero in modo totalmente meccanico, senza sentire minimamente ciò che gli esce dalla bocca. Ovviamente, nessuno dei cari della persona che "è venuta a mancare" se ne accorge, in quanto ognuno è troppo occupato con il proprio dolore. I meno affezionati, invece, continuano a parlare dei loro affari come se nulla fosse, aspettando con ansia fine della celebrazione per dilettare il proprio stomaco con le delizie culinarie dell’occasione, come se si trattasse di una festa del paese o di una riunione di lavoro, senza mostrare un minimo di sensibilità per quanto sta accadendo...